Sono stati fatti degli studi sugli effetti prodotti da un campo magnetico sui muscoli del corpo. Posizionando una calamita sul muscolo deltoide o sull’ileo-psoas del soggetto sottoposto all’esperimento ed esercitando una pressione verso il basso sul suo arto superiore o inferiore, la risposta muscolare, quindi la forza muscolare sviluppata dal soggetto, sarà diversa a seconda del polo, sud o nord, del magnete posizionato sul muscolo.
Per verificare questa affermazione è sufficiente eseguire un test muscolare: mi posiziono di fronte al soggetto da esaminare, imprimo una pressione lenta e progressiva verso il basso sull’arto superiore o su quello inferiore chiedendo alla persona di mante-nere tale posizione. La pressione va aumentata gradualmente fino ad arrivare al limite della sua resistenza e mantengo tale pressione per cinque secondi (vedi figure).
Con il primo test muscolare mi sintonizzo sulla forza del soggetto (test di base), nelle prove successive ripeterò la medesima pressione. Un muscolo forte riuscirà a sostenere la pressione esercitata dall’operatore per più di cinque secondi senza problemi; un muscolo debole, invece, o si indebolirà subito, oppure potrebbe anche arrivare a sviluppare la me-desima forza del muscolo forte ma non riuscirà a mantenerla per più di qualche secondo, infatti prima dei cinque secondi il muscolo si indebolirà ed il braccio o la gamba scenderanno.
Con il primo test muscolare mi sintonizzo sulla forza del soggetto (test di base), nelle prove successive ripeterò la medesima pressione. Un muscolo forte riuscirà a sostenere la pressione esercitata dall’operatore per più di cinque secondi senza problemi; un muscolo debole, invece, o si indebolirà subito, oppure potrebbe anche arrivare a sviluppare la medesima forza del muscolo forte ma non riuscirà a mantenerla per più di qualche secondo, infatti prima dei cinque secondi il muscolo si indebolirà ed il braccio o la gamba scenderanno.
In condizioni di corretto equilibrio psico-fisico, la normalità è che posizionando il polo sud di una calamita sul muscolo, la forza muscolare espressa dal soggetto risulterà la stessa o addirittura aumentata rispetto al test di base, si avrà invece un indebolimento con il polo nord del magnete posizionato sul muscolo. Nelle persone in disequilibrio sarà invece l’esatto contrario: la forza muscolare risulterà inferiore, rispetto al test di base, posizionando il polo sud di una calamita sul muscolo stesso, si otterrà invece rinforzo con il polo nord (c’è anche la possibilità che il muscolo risulti “ipertonico”, ossia rimanga forte sia con il polo sud che con il polo nord della calamita, segno comunque di squilibrio).
RISPOSTA MUSCOLARE NORMALE ( normale polarità) |
POLO NORD: il muscolo si indebolisce
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POLO SUD: il muscolo rimane forte |
RISPOSTA MUSCOLARE ALTERATA ( inversione di polarità) |
POLO NORD: il muscolo rimane forte |
POLO SUD: il muscolo si indebolisce |
Sappiamo che tra l’interno e l’esterno della cellula c’è una differenza di potenziale elettrico, l’interno della cellula ha una prevalenza di cariche negative mentre l’esterno ha una prevalenza di cariche positive. Questa differenza di potenziale è fondamentale perché assicura gli scambi vitali della cellula. In condizioni di stress fisico, squilibrio emozionale, disagio psicologico, squilibrio metabolico, infiammazioni croniche legate ad una cattiva alimentazione (intolleranze alimentari e disbiosi), patologie cronico-degenerative ecc.. i potenziali di membrana tra interno ed esterno della cellula possono diminuire o risultare persino invertiti. Le persone che si indeboliscono con il polo sud del magnete e rimangono forti con il polo nord sono in “inversione di polarità” e rivelano un disequilibrio generale di una certa importanza.
Il corpo umano è un rilevatore molto sensibile dei segnali elettromagnetici e, mediante l’utilizzo di fiale test che si usano comunemente nella kinesiologia applicata, (sono fiale che contengono molecole di vario genere a seconda dell’informazione che veicolano, mantenute a contatto con il corpo possono determinarne un temporaneo ed immediato cambiamento di alcuni parametri come forza e mobilità) è possibile individuare l’informazione che determina questa perturbazione generale dell’individuo che potrebbe riguardare l’aspetto metabolico (cattiva alimentazione, scarsa idratazione, intossicazioni, disbiosi, sensibilità alimentari); strutturale; emotivo; psicologico-emozionale; oppure essere legata ad una carenza di vitamine e minerali, a stress psico-fisico ed intervenire di conseguenza.
La risposta muscolare ad un campo magnetico è un esperimento interessante ed utile per individuare un disequilibrio dell’organismo, ricercarne la causa e adottare i dovuti accorgimenti per risolverlo e migliorare lo stato di salute.
Oltre al test di forza però, per individuare le stesse informazioni che perturbano l’individuo, si potrebbero utilizzare anche dei test posturali, dei test di mobilità sul ritmo cranio-sacrale ecc..
Ovviamente gli studi scientifici riguardo l’argomento sono approfonditi, riporto un piccolo estratto tratto dalla rivista SCIENZA CONOSCENZA N.76 “Sensibilità ai campi magnetici e salute” scritto dal Dott. Burigana (mio prezioso mentore), Dott. Germano e Dott. Verzegnassi.
“Le misure di effetti magnetici sui muscoli sono state effettuate dal Dott. Fabio Burigana dal 2013 fino al 2015 con la collaborazione dell’ingegner Paolo Giribona. Due importanti risultati emergono:
1.La forza necessaria a far scendere il braccio quando si applica un magnete di tipo Nord è inferiore alla forza che lo fa scendere in assenza di magnete.
2.La forza necessaria a far scendere il braccio quando si applica un magnete di tipo Sud è superiore alla forza che lo fa scendere in assenza di magnete. In altri termini il muscolo del braccio si rafforza se viene applicato un magnete di tipo sud.”